Autore: Francesco Parenti
Titolo: La Psicologia Individuale dopo Adler
Editore: Astrolabio, Roma, 1983
L’opera si propone di presentare la dottrina adleriana individuando i principali assunti teorici e metodologici elaborati da Alfred Adler e declinati secondo i dinamismi culturali attuali e personali di Parenti.
La prima parte del testo si occupa della teoria ed espone i concetti fondanti il funzionamento psicologico individuale che vede l’integrazione di aspetti intrapsichici e interpersonali.
Alla base dei dinamismi psichici stanno le istanze della volontà di potenza e del sentimento sociale che si armonizzano nello Stile di Vita-Sé, costruito da ogni individuo nei primi anni di vita secondo un’impronta personale e creativa.
Comune a tutti gli essere umani è un esistenziale sentimento d’inferiorità che prevede il ricorso a meccanismi di compensazione secondo un orientamento finalistico dello Stile di Vita in cui vengono a intrecciarsi aspetti consci e inconsci, propri di una concezione unitaria della psiche.
L’appartenenza a una psicologia del profondo giustifica l’importanza nel pensiero di Adler del simbolismo come modalità di comunicazione che trova espressione principalmente nei sogni, nelle fantasie, nei lapsus e nei atti mancati.
L’interpretazione adleriana delle principali psicopatologie è illustrata nella sezione “lineamenti di psichiatria dinamica” in cui, per esigenze didattiche, è stata operata una classificazione dei diversi quadri clinici che richiedono una psicoterapia analitica quali ad esempio l’isteria, la depressione, l’alcolismo, la schizofrenia o l’anoressia mentale.
L’autore comunque sottolinea come nella pratica clinica siano frequenti forme di disagio in cui confluiscono componenti morbose diverse, andando a delineare stili di vita soggettivi e inimitabili che rendono l’analisi “ un borderline positivo e creativo fra scienza e arte”.
L’ultima parte del libro espone gli aspetti tecnici e metodologici del trattamento adleriano, dalle iniziali fasi diagnostiche alla conclusione dell’analisi.
Accanto agli elementi del primo colloquio vengono trattate le caratteristiche dell’analisi, dall’accordo analitico ai vari aspetti del setting (frequenza, durata, atteggiamento solidale e paritario del terapeuta). L’autore affronta anche le dinamiche del transfer e del controtransfert e le tecniche di analisi dei primi ricordi e dei sogni.
Oltre a indicazioni sul trattamento individuale, sono esposte riflessioni sulla terapia di gruppo e sullo psicodramma analitico, il cui ricorso è spesso indicato come integrazione ad un’analisi personale.
Recensione a cura della Dott.ssa Tamara Agosti . © studio-psicologia.com