Autore: Rudolf Dreikurs
Titolo: Lineamenti della Psicologia di Adler
Editore: La Nuova Italia, Torino, 1968
Attraverso questo testo Dreikurs si propone di illustrare le nozioni fondamentali della psicologia di Adler articolando le riflessioni da un punto di vista evolutivo, patologico e terapeutico.
Dall’iniziale focus sull’interesse sociale come forza innata, comune a tutti gli uomini, che spinge alla vita associata e alla collaborazione, si procede, attraverso l’indicazione dell’orientamento finalistico della mente umana, alla descrizione dello stato di inferiorità, organica ma soprattutto psichica.
Dreikurs afferma infatti che “il maggiore problema di ogni essere umano è il problema del proprio valore… e dunque la vita di ogni essere umano è diretta al raggiungimento di una maggiore importanza personale”, elemento centrale del piano di vita da cui sorge lo stile di vita sviluppato da ogni individuo, che trova espressione nei tre compiti vitali del lavoro, amore e amicizia.
Collegate ai vissuti di inferiorità trovano posto le spiegazioni sull’educazione viziante (intesa come educazione eccessivamente indulgente o negligente che ostacola l’armonico sviluppo del bambino) e sulle situazioni patologiche nevrotiche, criminali e psichiatriche: come il criminale ha rinunciato a trovare posto nella comunità, agendo intenzionalmente in modo ostile all’ordine sociale, così “il malato psichico crea un mondo fantastico che non ha nulla da fare con quello reale e cerca di soddisfare il suo desiderio di importanza in questo mondo fantastico perché ha rinunciato al tentativo di affermare se stesso nel mondo reale”.
Nel nevrotico dunque l’educazione viziante ha aggravato i vissuti di inadeguatezza strutturando un complesso di inferiorità: l’individuo sente di non essere capace di svolgere i compiti che la vita presenta, perde coraggio e si allontana dalla partecipazione alla vita comunitaria. “Il momento preciso per l’inizio di una malattia nervosa si può chiamare situazione critica, nella quale una determinata situazione vitale non permette al paziente di funzionare in modo consono al suo particolare stile di vita”. La malattia ha quindi lo scopo di salvaguardare il nevrotico dal pericolo di scoprire il proprio scarso valore.
Per quanto riguarda infine il trattamento terapeutico, soprattutto della nevrosi, l’Autore sottolinea l’importanza dell’incoraggiamento affinchè, grazie alla collaborazione con il terapeuta, sia possibile per il paziente una modifica dello stile di vita; a tal fine il ricorso ai sogni e ai primi ricordi può essere utile.
Recensione a cura della Dott.ssa Tamara Agosti . © studio-psicologia.com