Autore: Adriana Lis
Titolo: Il Bambino, l’Adolescente e lo Psicologo Clinico. Consultazione e psicoterapia.
Editore: Bollati Boringhieri, Torino, 1993
Il volume si propone di illustrare l’ambito infantile ed adolescenziale secondo un approccio di tipo psicoanalitico, percorrendo le diverse fasi evolutive, le problematiche connesse ed alcune possibili modalità di intervento.
L’infanzia viene presentata sia da un punto di vista percettivo-motorio che affettivo-relazionale, sottolineando come lo scopo dell’intervento nei primi anni di vita sia favorire lo sviluppo psicologico del bambino mediante consultazioni terapeutiche rivolte a lui e ai suoi genitori o solo a questi ultimi, seguendo le indicazioni fornite dall’Infant Observation.
Il capitolo successivo si occupa dell’età prescolare e scolare, analizzate seguendo le linee evolutive e il profilo metapsicologico di Anna Freud per l’identificazione del quadro di personalità in fase diagnostica. Le tipologie di intervento illustrate si focalizzano sulle caratteristiche e sulle metodologie dell’ analisi infantile e della psicoterapia psicoanalitica.
L’ultima fase evolutiva presa in considerazione è quella dell’adolescenza investigata alla luce del compito di separazione-individuazione dai legami infantili e di raggiungimento di autonomia e indipendenza. La conflittualità di questa fase pone grosse difficoltà per il clinico nel costruire l’alleanza di lavoro e nel gestire le dinamiche transferali.
Ampio spazio viene dato inoltre al rapporto con i genitori, fondamentale per qualsiasi intervento in età evolutiva, che presenta peculiarità di gestione a seconda della fase evolutiva, ma anche a seconda delle caratteristiche di personalità dei genitori stessi.
L’autrice infatti pone delle distinzioni tra adulti adeguati come persone ma non come genitori, genitori sufficientemente adeguati e genitori patologici, con cui lo psicologo deve relazionarsi secondo modalità e progetti diversi.
A conclusione dell’opera vengono spese alcune parole sull’approccio integrato che si realizza nel lavoro con gli insegnanti e con le altre figure professionali (medico, psichiatra) coinvolte nei casi di trattamento di minori con gravi disarmonie evolutive, arresti evolutivi e stati borderline o psicotici.
Per quanto riguarda l’ambito scolastico, lo psicologo ha il compito di attribuire dei significati all’approccio educativo utilizzato dall’insegnante e li colloca nel mondo interno del bambino che ha in carico, favorendo la sua crescita psicologica.
In merito infine alla collaborazione con medici e psichiatri è necessaria la condivisione dei significati psicologici alla base dei disturbi del minore e la chiarezza di comunicazione tra tutti i soggetti coinvolti.
Recensione a cura della Dott.ssa Tamara Agosti . © studio-psicologia.com