Autore: Andrea Ferrero
Titolo: Psicoterapia Psicodinamica Adleriana (APP): un trattamento possibile nei dipartimenti di salute mentale
Editore: Centro Studi e Ricerche in Psichiatria, Torino, 2008
Il testo affronta in modo schematico il panorama degli elementi di tecnica e degli indicatori di processo della Psicoterapia Psicodinamica Adleriana (APP), con le relative variazioni in funzione di patologie e setting differenti, partendo dall’iniziale distinzione tra alcuni aspetti specifici del processo terapeutico rispetto a quelli aspecifici e a quelli comuni con altre forme di psicoterapia.
Nel processo psicoterapeutico tra i fattori aspecifici di esito si trovano i fattori individuali, come le possibilità di autoguarigione, le variabili di contesto e i fattori di processo legati sia a caratteristiche del terapeuta, come l’impegno, la dedizione o la fiducia in sè, che a caratteristiche del paziente, come la motivazione e le capacità di elaborazione psicologica.
Tra i fattori comuni alle diverse tecniche di psicoterapia vengono menzionati ad esempio la qualità dell’alleanza terapeutica, la comprensione empatica e il setting.
Per quanto riguarda la Psicoterapia Psicodinamica Adleriana (APP), dopo alcune premesse storiche e metodologiche, l’Autore espone la teoria adleriana dello schema appercettivo, collegandolo anche alle dinamiche di transfert, sia nelle situazioni di normalità che di patologia, attraverso una sistematica presentazione dei vari livelli di funzionamento delle personalità psicotica, borderline e nevrotica.
Gli altri capitoli si occupano di chiarire quali sono gli obiettivi, le tecniche e le strategie adottate dal terapeuta in funzione delle diverse patologie.
In particolare ampio spazio è dedicato alla trattazione degli strumenti tecnici, esplorativi (interpretazione, confrontazione e chiarificazione) e validanti (convalidazione empatica, consigli/ elogi e conferma/prescrizione) in accordo con la sistematizzazione proposta dal Menninger Clinic Treatment Intervention Project. A livello di strategie terapeutiche vengono illustrate le caratteristiche e le funzioni delle terapie supportive ed intensive, all’interno delle quali bisogna distinguere le strategie conservative da quelle mutative che si occupano, rispettivamente, di mantenere le difese più sane ed evolute, le prime, e di provocare un cambiamento dei meccanismi collegati alla patologia, le seconde.
L’ultima riflessione proposta dall’Autore verte sui vari elementi costitutivi del setting, introducendo alcune note circa la Brief Adlerian Psychodynamic Psychotherapy (B-APP) e la Sequential Brief Adlerian Psychodynamic Psychotherapy (SB-APP), come psicoterapie time-limited.
Recensione a cura della Dott.ssa Tamara Agosti. © studio-psicologia.com