Autore: Heinz Kohut
Titolo: La Guarigione del Sè
Editore: Boringhieri, Torino, 1980
L’opera di Kohut si propone di presentare alcune riflessioni teoriche e pratiche dell’analisi dei disturbi narcisistici di personalità, con particolare riferimento al termine della terapia, rendendo maggiormente esplicita la posizione empatico-introspettiva adottata; l’accento è infatti posto sulla “Psicologia del Sé nella sua accezione più vasta, una psicologia, in altre parole, che pone il Sé al centro, e ne esamina la genesi, lo sviluppo e i componenti, in salute e in malattia.”
Kohut afferma la necessità di ampliare la visione psicoanalitica classica con una teoria del Sé che non solo getti una nuova luce sulle nevrosi, ma risulta indispensabile per comprendere e trattare i disturbi del Sé: i numerosi dati clinici empirici infatti apportano prove pratiche per le affermazioni teoriche.
Contrariamente alla teoria pulsionale o a quella strutturale della mente, Kohut sostiene che all’origine dei disturbi narcisistici ci sia un Sé indebolito e tendente alla frammentazione, conseguenza di risposte empatiche assenti o gravemente disturbate da parte dei genitori.
In condizioni di salute infatti le risposte empatiche ai bisogni del bambino da parte dell’oggetto-Sé, prima materno e poi paterno, permetto l’instaurarsi di un Sé nucleare che è “la base del nostro senso di essere, un centro indipendente di iniziativa e di percezione, integrato con le nostre ambizioni e con i nostri ideali più centrali, e con la nostra esperienza che la mente e il corpo formano un’unità nello spazio e un continuo nel tempo”. Questa struttura integrata da un insieme di capacità e di competenze forma il settore centrale della personalità individuale.
Il Sé nucleare ha carattere bipolare nel senso che il movimento evolutivo spesso procede dalla madre come oggetto-Sé con funzione fusionale, speculare e di approvazione (componente esibizionistica del Sé nucleare, cioè l’autostima del bambino collegata alle sue ambizioni), al padre come oggetto-Sé con funzione di lasciarsi idealizzare da parte del bambino (componente voyeuristica, cioè l’autostima del bambino collegata ai suoi ideali). In altri termini si realizza un passaggio dal rispecchiamento della grandezza del Sé alla fusione attiva del Sé con l’ideale.
Il disturbo del Sé si verifica come risultato della privazione subita dal bambino di una sana relazione in entrambe le aree di sviluppo del Sé nucleare (fallimento dell’oggetto-Sé speculare e di quello idealizzato).
Scopo dell’analisi di pazienti che soffrono di un disturbo nella formazione del Sé è consolidare il Sé nucleare, rafforzando la coesione e riattivando le abilità e le competenze ad esso correlate attraverso una “riabilitazione funzionale” che permetta al paziente di godere dell’esperienza del suo Sé funzionante e creativo.
Recensione a cura della Dott.ssa Tamara Agosti . © studio-psicologia.com